3 I giorni di Torino

Torino appartiene al novero limitato delle città europee che si liberarono da sé dall’occupazione nazifascista ritrovando le necessarie energie morali, politiche, sociali e militari.

Che ciò avvenga nel contesto certo decisivo di una immane guerra che sta giungendo al capitolo finale nulla toglie all’importanza che una parte cospicua della città, della sua società civile, dalla guerra coinvolta e sconvolta, si ritrovi, infine, in tanti modi diversi, a fiancheggiare il piccolo esercito partigiano piemontese, tempratosi in dure vicissitudini e deciso a entrare in armi a Torino, mentre gli operai torinesi organizzano nelle fabbriche i capisaldi dell’insurrezione e la difesa delle risorse cittadine dalla terra bruciata dei tedeschi e dei fascisti di Salò in ritirata.

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La liberazione di Torino non è solo la pagina su cui converge da ogni parte la Resistenza piemontese, l’affermazione finale e clamorosa di una forza che essa ha ormai conquistato. E’ anche il dispiegamento massimo di quel nucleo di valori che le scelte del 1943 avevano portato alla ribalta delle coscienze e concretizzato poi in un numero crescente di atti individuali e collettivi.

E’ uno dei momenti culminanti di tutta la storia della Resistenza non solo torinese e piemontese, nel quale dalla crisi terminale del fascismo prende forma quell’Italia repubblicana che, sia pure con i suoi imiti e le sue non poche contraddizioni, si può considerare una conquista partigiana.

A settant’anni dalla conclusione della Lotta di liberazione si realizzò dunque questo racconto per immagini, che si è cercato di rendere organico e, per quanto possibile, completo, dei giorni torinesi in cui tanti aspetti della Resistenza si riassumono e si verificano in un’indubbia vittoria , ottenuta senza diretti supporti esterni .

Crediamo che il film possa continuare a dare agli spettatori la voglia di riflettere e, se vogliamo concedercelo, anche l’orgoglio di ripensare a quel momento alto della storia di Torino.

Sinossi

Nel film si raccontano i giorni in cui il piano della liberazione di Torino si realizza, dal grande sciopero del 18 aprile, che afferma il rifiuto generalizzato della guerra e dell’occupazione nazista da parte dei torinesi e l’ormai incolmabile lontananza del fascismo repubblichino, dei suoi riti, dei suoi miti, dei suoi residui poteri, dal corpo vivo della città, al giorno della grande parata delle forze partigiane il 6 maggio, passando attraverso l’occupazione e la difesa delle fabbriche dagli assalti nemici del 25 aprile e 26 aprile, l’ingresso in città delle formazioni partigiane attestate alle sue porte fra il 26 e il 27 aprile, lo scontro con i tedeschi e i fascisti sempre più barricati nel centro cittadino, che abbandonano infine Torino nella notte fra il 27 e il 28 aprile, la cruenta battaglia contro i cecchini fascisti, l’insediamento delle nuove autorità cittadine nominate dal Cln piemontese, l’allarmante minaccia delle divisioni in ritirata del generale Schlemmer cui sarà impedito l’attraversamento della città, l’arrivo, a liberazione compiuta, delle truppe alleate.

E’ una grande vicenda corale, con i suoi eroi e i tanti decisivi anche minuti atti di coraggio e di solidarietà che la città sa esprimere. Per raccontarla si sono scelte nella videoteca di testimonianze dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza le voci, anche raccolte in momenti diversi, di tanti protagonisti, ciascuno dei quali ricostruisce in un montaggio incalzante una tessera, un’esperienza, una situazione, senza con questo perdere di vista le linee determinanti della mobilitazione collettiva. Il contesto dei luoghi, il clima, i fatti sono evocati ampiamente dai materiali cinematografici più o meno amatoriali d’epoca e dalle foto scattate in vari frangenti di quei giorni.

Credits

Regia di Pier Milanese. Prod. esecutiva: Paola Olivetti. Ricerca storica: Corrado Borsa. Ricerca immagini: Andrea Spinelli. Il film è stato realizzato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte. Si ringraziano per la collaborazione l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giogio Agosti” di Torino, Paolo Vinai, Luciano Boccalatte, Andrea D’Arrigo e Chiara Colombini.

Italia, 2015. 73′, col.

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Filmati

Alcune immagini degli effetti su edifici e strade dei bombardamenti alleati su Torino…

Bombe su Torino

Documenti

Le schede e le tabelle inserite in questa sezione hanno lo scopo di fornire informazioni su tre temi:

  1. le organizzazioni della Resistenza a Torino: le Sap, I Gruppi di difesa delle donne e le altre principali;
  2. i bombardamenti a Torino dall’inizio della guerra e i loro effetti fra cui in particolare le distruzioni di stabilimenti industriali a partire dalle fabbriche ausiliarie a fini bellici e lo ‘sfollamento’ di una parte cospicua della popolazione;
  3. le crescenti difficoltà determinate dall’allargamento negli anni di guerra, acceleratissimo nel 1944 e nel 1945, della forbice fra redditi e costo della vita in città.

I titoli delle schede guidano nella ricerca di definizioni e dati.

SAP a Torino

Altre organizzazioni di Resistenza in città 

Bombardamenti, sfollamenti, redditi e costo della vita

Fotografie

Le immagini a disposizione in questa sezione si possono dividere in tre gruppi tematici

  1. Alcune foto evidenziano un effetto laterale, ma con un suo significato simbolico rilevante, dei bombardamenti: si tratta di cinema torinesi in macerie…
  2. Altre foto ritraggono donne impegnate nel servizio sanitario partigiano nei giorni dell’insurrezione e poi sappisti di varie fabbriche in azione, o in posa davanti alle loro fabbriche subito dopo la guerra e alcuni momenti dopo la liberazione.
  3. Si offre poi un’ampia antologia di riproduzioni fotografiche di manifesti e volantini di propaganda diffusi in vista dello sciopero del 18 aprile e nei giorni successivi, fondamentali, in mancanza di altri canali di comunicazione, per informare e coinvolgere varie categorie di lavoratori e la cittadinanza nel corso dell’insurrezione.