7 I confini contesi

Che il sistema delle cime delle Alpi occidentali costituisca un naturale confine e un ostacolo al movimento di uomini e merci fra il Piemonte e le limitrofe regioni francesi è affermazione plausibile solo in astratto. Un semplice viaggio che, dal versante piemontese o da quello francese, ci faccia risalire verso un colle o scendere per una delle tante valli che solcano i rilievi può confermarci invece che la catena dei monti è piuttosto da rappresentarsi come un complesso sistema integrato di opportunità e risorse, di uomini e culture. La toponomastica, l’aspetto delle costruzioni meno recenti, le parlate meno contaminate, numerose dinamiche economiche ancora affioranti evidenziano la storia plurisecolare di tale integrazione.

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Ciò non significa che più linee di confine non abbiano lacerato a forza ora qui ora là nel corso dei secoli l’unitarietà organica della regione alpina occidentale: stanno a dimostrarlo, se non altro, i resti imponenti di fortificazioni disseminate, in alto e in basso, in decine di luoghi.

Nel secondo Ottocento e poi nella prima metà del Novecento, in Val di Susa e in altre valli dell’arco alpino occidentale il transito di merci e uomini dal Piemonte alla Francia e viceversa si incrociava con la presenza di decine di migliaia di militari e con i loro mezzi, con armi pesanti e munizioni, mentre opere di ingegneria civile si affiancavano e si legavano a quelle dell’ingegneria militare. Alla fine, nel 1940, la regione alpina occidentale con i suoi vari versanti sarà tagliata a metà dalla guerra e dai bombardamenti, subordinata alla violenza dell’occupazione militare, alle logiche della conquista e del dominio.

Il film delinea i passaggi fondamentali della storia del rapporto fra le popolazioni alpine dei versanti piemontese e francese nel difficile periodo che va dalla guerra italo francese del giugno 1940 alla firma del trattato di pace di Parigi del febbraio 1947, documentando in modo rigoroso ma ampiamente accessibile quei sette anni di confini alpini attraversati e riattraversati con vari intenti, in certi momenti contesi e in altri rimossi o, almeno, culturalmente e politicamente esorcizzati. con una particolare attenzione al ruolo che in tale contesto ebbe la lotta partigiana, attiva da un certo punto in poi su entrambi i versanti e per più di un attimo capace di immaginare, partendo proprio dalle Alpi, una nuova Europa antifascista, senza confini e senza guerre.

Sinossi

Il film ripercorre le tappe salienti di sette anni, dal 1940 al 1947, utilizzando testimonianze video registrate di protagonisti, interviste appositamente realizzate ad alcuni storici e un’ampia documentazione d’epoca, immagini cinematografiche, fotografie, carte e mappe, manifesti, documenti militari, partigiani e civili, e riprese video di vari luoghi chiave.

Nel giugno del 1940 la regione alpina occidentale con i suoi vari versanti, che costituisce da sempre una realtà culturalmente ed economicamente omogenea, caratterizzata fra l’altro dai molteplici legami fra i suoi abitanti, viene tagliata a metà dalla guerra e dai bombardamenti, subordinata alla violenza dell’occupazione militare, prima quella italiana in un’area del territorio francese e poi, dopo l’8 settembre, quella tedesca di tutte le valli. Si espanderà però rapidamente una guerriglia che vedrà in primo luogo protagonisti tanti giovani abitanti delle valli alpine e che si mostrerà capace di ricucire nella cooperazione fra partigiani italiani e francesi lo strappo doloroso determinato dall’aggressione dell’Italia di Mussolini alla Francia nel 1940. Il termine della guerra e la liberazione dall’occupazione non impediranno però, ancora una volta, l’emergere di logiche di divisione e questioni di confini si imporranno nell’immediato dopoguerra e nelle trattative per la firma del trattato di pace pace fra la Francia e la neonata repubblica italiana.

Credits

Confini contesi. La frontiera delle Alpi occidentali 1940 – 1947

Regia di Alberto Signetto. Ricerca storica di Corrado Borsa, ricerca iconografica e di documenti d’epoca di Melina Bracco, fotografia e montaggio di Andrea Spinelli. Materiale cinematografico d’epoca dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e dell’Istituto Luce. Produzione dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. 2012, 70′

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Registrazioni

In questa sezione è reso disponibile l’audio di una breve introduzione al film del regista Alberto Signetto in occasione della sua prima proiezione al pubblico (Torino 2012).

Si propongono inoltre i testi audio integrali delle interviste agli storici Giogio Rochat e Alberto Turinetti di Priero realizzate dall’Ancr nella fase preparatoria del film; le due interviste affrontano il tema della guerra del giugno 1940 fra Italia e Francia sulle Alpi e quello della successiva occupazione di territorio francese da parte dell’esercito italiano.

Una breve nota biografica sui due storici si trova nella sezione “Documenti”.

Alberto Signetto presenta “I confini contesi”
Giorgio Rochat
Alberto Turinetti di Priero

Documenti

In questa sezione una cronologia richiama i momenti salienti del rapporto fra Francia e Italia rispetto al confine istituito dal Trattato di Torino del 1860 sulle Alpi occidentali.

Si rendono anche disponibili I passaggi relativi a Francia e Italia e ai confini alpini del Trattato di pace fra l’Italia e le Potenze Alleate, firmato a Parigi il 10 febbraio 1947.

Una breve nota richiama costruzione e vicende del forte sullo Chaberton, uno degli emblemi del sistema di fortificazione dell’Italia sulle Alpi in funzione anti francese.

Sugli storici Giorgio Rochat e Alberto Turinetti di Priero, le interviste ai quali in preparazione del film sono riprodotte nella sezione REGISTRAZIONI, si rendono disponibili sintetici profili biografici. Entrambi hanno studiato fra l’altro la guerra sulle Alpi fra Francia e Italia del giugno 1940 e i successivi sviluppi.

Fotografie

Si propongono tre gruppi di fotografie.

Il primo riguarda la guerra sulle Alpi fra Francia e Italia del giugno 1940.

Le fotografie del secondo riproducono soldati francesi in Italia nel 1945, accolti in alcuni casi dalla popolazione o da reparti partigiani.

Il terzo gruppo documenta lo stato attuale del forte sullo Chaberton, che si trova dal 1947 in territorio francese.