Il canzoniere partigiano come documento per la storia della Resistenza
“Bella ciao” è uno dei canti partigiani più celebri e famosi in Italia e all’estero, tanto da essere stato oggetto di attenzione di artisti internazionali come il musicista bosniaco Goran Bregovic – celebre compositore per i film di Emir Kusturica -, o il cantautore americano Tom Waits. Divenuta, col passare dei decenni, simbolo di lotta per la libertà, la canzone fa parte del grande repertorio musicale legato alla Resistenza nei cui testi è possibile ritrovare, assieme agli ideali antifascisti e all’impegno per la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca, anche un’importante testimonianza dell’epoca.
Motivetti della tradizione popolare, parodie di canzonette alla moda degli anni Venti, Trenta e Quaranta, storie e vissuti personali, si intrecciano nel repertorio musicale partigiano fino a formare un corpus storico e culturale di grande fascino e portata. Caratteri distintivi della Resistenza italiana e dell´identità dei suoi protagonisti sono impressi nei suoi canti, che nell’insieme offrono una peculiare angolatura per rievocare, ma anche prendere in esame e analizzare in forme inedite storie, situazioni, culture, aspettative della lotta partigiana.
Il canzoniere della Resistenza non è solo pertanto un veicolo importante attraverso cui aspetti della lotta di liberazione si sono trasmessi nei decenni, con arricchimenti e ritocchi, fino ad oggi, o una matrice feconda di altre e successive espressioni del canto di denuncia e di lotta, ma anche un complesso e pluriarticolato documento d´epoca, che consente di risalire a comportamenti, linguaggi, modelli attraverso cui la Resistenza si è concretamente espressa nell´ambito delle varie formazioni nei venti mesi di lotta.
A un’analisi appena attenta una pluralità di suggestioni verbali e musicali appare così riecheggiante nei canti delle montagne partigiane: dal permanere di remote tradizioni popolari e di lontani ricordi del canto di lotta operaio e rivoluzionario alla lunga eredità di canti militari che dal risorgimento arriva alle guerre mondiali, dai contenuti delle canzonette alla moda ai canti fascisti e al loro rovesciamento in chiave di parodia, fatto circolare a fior di labbra. Ma c´è di più: il retaggio scolastico che studenti e intellettuali portano con sé nelle formazioni si intreccia con gli approcci e le esperienze culturali di contadini e operai, riflettendo la composizione sociale diversificata dell’armata partigiana, mentre le più o meno marcate opzioni sul piano politico e ideale, che caratterizzano con varie sfumature le diverse formazioni, sollecitano peculiari immaginari e parole d’ordine.
Colonne sonore della Resistenza è una piana e vivace introduzione a tutte queste tematiche, unica nel suo genere per quanto sappiamo, che i numerosi materiali di accompagnamento al film consentono di approfondire in varie chiavi.
Sinossi
Colonne sonore della Resistenza mette in relazione una selezione rappresentativa di canti partigiani eseguiti dallo storico gruppo folk torinese “Cantovivo” e testimonianze e considerazioni storico critiche. E’ un´introduzione alle matrici culturali e alle tipologie di quel retaggio musicale che spesso, nella pura e semplice tradizione, rimangono ignorate o non debitamente considerate come fonte di conoscenza del mondo partigiano.
Il film presenta genesi e peculiarità linguistiche e musicali di una quindicina di canti della Resistenza con attestata circolazione in Piemonte: alle parole degli storici e etnomusicologi Franco Castelli e Alberto Lovatto si alternano citazioni musicali che Alberto Cesa, Donata Pinti e i musicisti del “Cantovivo” hanno realizzato appositamente per l´opera. Aneddoti e brevi testimonianze di partigiani, Gianni Alasia, Virgilio Biei, Massimo Ravizza, fanno da contrappunto a un ricco tessuto di immagini d´epoca che riproducono molto direttamente un clima e un contesto, dalla quotidianità della vita in banda in montagna e in collina, quando appunto fra l´altro si cantava, ai giorni dell´insurrezione e della liberazione.
Credits
Regia: Corrado Borsa, Pier Milanese, Andrea Spinelli. Fotografia: Angelo Santovito. Suono: Mirko Guerra, Gianluca Tomai. Montaggio: Pier Milanese. Produttore esecutivo: Paola Olivetti. Produzione: Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Italia, 2007, 43′, col.
Con la partecipazione di: Alberto Cesa, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Gianni Alasia, Virgilio Biei, Massimo Ravizza; arrangiamenti musicali: Alberto Cesa; canzoni eseguite da Cantovivo con i musicisti: Alberto Cesa, Silvano Biolatti, Massimo Sartori, Benny Pizzuto, Celeste Ruà; cantante: Donata Pinti; vocalist: Angeles Aguado, Paola Sorarù; montaggio del suono: Alberto Cesa.
Film realizzato con il sostegno della Regione Piemonte e della Provincia di Torino.
Immagini filmiche tratte da: Momenti di vita e lotta partigiana di Giuseppe Pollarolo, Aldo dice 26 x 1 di Fernando Cerchio, La Resistenza in Val d’Aosta di Ottavio Bérard, Un’altra Italia nelle bandiere dei lavoratori di Paolo Gobetti.