Nel film si intrecciano i problemi concreti della trasmissione ai giovani della memoria della Resistenza e gli episodi più importanti e peculiari della storia di una brigata partigiana, la 17ª appunto, che nasce come piccola banda di ribelli subito dopo l’8 settembre, comandata all’inizio, e fino alla sua morte nel novembre del 1943, da uno degli artefici della Resistenza in Val di Susa, Felice Cima, e poi costantemente impegnata a presidiare l’ampia zona intorno al Col del Lys, con azioni nella bassa Val di Susa e nella cintura di Torino, subendo un numero crescente di rastrellamenti dei nazifascisti, preoccupati da una formazione partigiana in grado di controllare l’imbocco di una valle strategica e di proiettarsi sulla città.
Protagonisti del film sono in primo luogo alcuni partigiani della 17ª, che raccontano, per così dire, ‘dall’interno’, in testimonianze raccolte in momenti diversi, la storia della formazione a cui appartennero, come Cesare Mondon, Ivano Piazzi (“Lupo”), scomparsi dopo la realizzazione del film, Guido Carbi e Enrico Fogliazza (scomparsi nel corso della sua lavorazione), Alessio Maffiodo (morto da tempo, ma intervistato da Paolo Gobetti trent’anni fa), Mario Castagno e Filippo Carbone (morti anche loro da qualche tempo, ma presenti nel film attraverso testimonianze raccolte in precedenza) e varie staffette, come Ida Vignolini e Anna Maria Polo. Ma protagonisti sono anche i numerosi giovani coinvolti nel campo di tre giorni al Col del Lys denominato “Eurolys 2012”, che parteciparono in tale occasione a escursioni sui sentieri partigiani, a momenti seminariali e propedeutici sotto il tendone del campo, alla fiaccolata finale, informandosi concretamente e ragionando con i loro interlocutori più vecchi sulla lotta partigiana.
Alcuni storici forniscono raccordi e riferimenti per collegare in modo coerente le varie parti del film.
Il regista Alberto Signetto e gli altri autori del film hanno lavorato nel corso di più di un anno, raccogliendo moltissimo materiale documentario, anche rispetto ai luoghi e alla loro configurazione ieri e oggi.
Il film vuole trasmettere l’essenziale di una storia locale importante e però anche incuriosire e sollecitare lo spettatore a vedere dietro cime, edifici, monumenti, lapidi di oggi la scelta , la vita e le imprese di tanti giovani di settant’anni fa, provenienti dai luoghi circostanti, da Torino, ma anche, ad esempio, nel caso della 17ª, dalla lontana Cremona.
Sinossi
Il film ripercorre la vicenda della Resistenza nell’area del Col del Lys, l’area della Bassa Val di Susa più vicina a Torino in cui operò la 17ª Brigata garibaldina intitolata a Felice Cima.
Nel film si intrecciano i problemi concreti della trasmissione ai giovani della memoria della Resistenza e gli episodi più importanti e peculiari della storia di una brigata partigiana che si trova ad operare in un’area chiave ed è per questo sottoposta a una continua, violenta pressione dai tedeschi e dai fascisti. Protagonisti del film sono alcuni partigiani della 17ª, che raccontano la storia della formazione a cui appartennero, ma protagonisti sono anche i numerosi giovani coinvolti nel campo di tre giorni al Col del Lys denominato “Eurolys 2012”, nell’ambito del quale viene offerta loro la possibilità di farsi un’idea anche molto concreta e diretta della vita, della lotta, della cultura dei partigiani.
Credits
Regia: Alberto Signetto; ricerca storica: Corrado Borsa; fotografia: Andrea Spinelli, Fabio Cancellieri; montaggio: Andrea Spinelli. 2012, 65′.